lunedì 24 gennaio 2011

LA MAFIA.....


DA RIINA A MESSINA DENARO,
IN UN LIBRO
I SINISTRI MUTAMENTI DI COSA NOSTRA

I nuovi legami tra politica, finanza e istituzioni; la necessita' di trovare una diversa e piu' articolata definizione di 'mafia'; i cambiamenti nella leadership di Cosa nostra. Sono queste, in sintesi, le tracce che ispirano il nuovo libro della sociologa palermitana Alessandra Dino ('Gli ultimi padrini. Indagine sul governo di Cosa nostra', editori Laterza, pp. 345, 19 euro). Proprio partendo dall'analisi degli stili di comando degli 'ultimi boss', a cominciare dal superlatitante Matteo Messina Denaro, indicato come il nuovo capo di Cosa nostra, la studiosa spiega come le attivita' criminali ed illegali abbiano acquistato nuove e piu' ampie dimensioni, mimetizzandosi nel 'corpo legale'della societa', tra i professionisti ed i colletti bianchi, cogliendo al volo nuove opportunita' di alleanza con il mondo della politica e dell'economia. ''Pezzi di classe dirigente e produttiva - scrive Alessandra Dino - hanno scelto di far proprio il 'metodo mafioso' per difendere forti interessi economici, per conservare privilegi, per incrementare l'accumulo del capitale, anche a costo di divenire complici o conniventi dell'abuso e della violenza, o anche solo di assumere un atteggiamento di apparente neutralita' di fronte alla prevaricazione delle leggi e dei diritti''.

''Negli ultimi anni - spiega la studiosa - sono mutati i metodi e l'identita' stessa dell'organizzazione mafiosa, in coincidenza con il mutare degli uomini che stavano ai suoi vertici. Oggi la mafia non spara e non uccide, ma persegue comunque i suoi piani di accumulazione finanziaria. Ha mutato pelle e diventa sempre meno distinguibile da altri legittimi operatori del mercato. E' per questo che cerca una nuova leadership, un nuovo capo carismatico''.

Alessandra Dino passa in rassegna le storie e le cronache degli ultimi trent'anni, mettendo a fuoco le figure di Riina e Provenzano, la loro alleanza strategica, i loro scontri, il diverso modo di guidare l'organizzazione mafiosa. Di entrambi, mette in evidenza i rapporti con la politica, le istituzioni e l'economia. E poi, descrive un possibile futuro di Cosa nostra affidato nelle mani di Matteo Messina Denaro, del quale ricostruisce la carriera criminale, le relazioni altolocate e le piu' insospettabili debolezze umane. Un libro documentato e pignolo, che sembra un romanzo ma che riesce ad accostare il rigore della ricerca scientifica alla passione per la narrazione, fornendo al lettore ampi spunti di riflessione sul modo in cui viene costruito, mantenuto e riprodotto il potere in Italia. (ANSA).




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