martedì 14 giugno 2011

la sinistra ha perso i referendum


pubblicata da Nicola Bressan martedì 14 giugno 2011
alle ore 9.53

Provocazione bella e buona, ovvio.
Ma è necessario fermarsi a riflettere su questi risultati referendari.
Non vi è stata alcuna vittoria partitica,Questi referendum come il voto amministrativo di Milano e Napoli, sottintendono un nuovo modo di partecipazione.

1) la gente sceglie da sola.
ovvero non più per appartenenza a questo o a quel partito, pa per credo in questo o quel valore.

Il messaggio allo "stomaco" del paese, quello trasmesso via etere e giornali non funziona più. Non è più decisivo, non è più decisoore.

Se prima era necessario che questo o quello dei "personaggi di primo piano" prendesse partito per portare altri sulla decisone, oggi c'è un egualitarismo molto forte.
Il web ha permesso a milioni di persone di scoprire che il proprio pensiero, quello legato ai fatti quotidiani, alla realtà reale, rappresentava il mondo vero.
Il fatto di confrontarsi alla pari con diverse decine e poi centinaia se non migliaia di persone via web ha dato una consapevolezza che il disagio provato non è un fatto privato, ma collettivo.
Da questa consapevolezza partono poi tutti i meccanismi di coinvolgimento classici, antichi e nuovissimi che hanno caratterizzato questi ultimi mesi.
La manifestazione delle donne, il se non ora quando, ha creato la base si questa coscienza.
Il web, nuovo strumento ancora sconosciuto alla politica partitica, ha dato l'avvio ad un passaparola cosciente, mai passivo.
L'esigenza di portare alla ribalta temi di proposta, per la gestione , l'innovazione della cosa pubblica, ha creato effetti diroompenti negli equilibri autoreferenziali della vita partitica.
La dove il cittadino avverte la possibilità di contare, di fare la differenza allora si attiva.
NON ci sono più elettori e consumatori, ma cittadini.
Alle prossime elezioni politiche la lista costituita da cittadini scelti dai cittadini, sarà la lista vincente, quella che cambierà il paese. Se i partiti politici non coglieranno questa esigenza, riproponendo d'ufficio i propri candidati, il risultato sarà una caduta verticale della partecipazione, un aumento smisurato di astensione.
l'Italia è costituita da un popolo che si dimostra sempre migliore della propria classe dirigente, e forse sarebbe il ccaso di ascoltare questa Italia migliore..
Quesi esiti referendari devono dunque spingere la sinistra (ma d'altronde anche la destra) a rielaborare i propri meccanismi, a mettere in discussione la propria classe dirigente: tutta
L'arroccarsi sui propri leader, su posizioni arcaiche e non attuali, non mettersi in discussione porta solo all'estinzione.
Ci sono rivolte e rivolte e in Italia, così vituperata e offesa in questi anni, la rivoluzione si è appena consumata.
Democratica e civile.

Speriamo che la "politica dei palazzi" se ne sia accorta, non perchè essa sia indispensabile, ma perchè se non è in grado di sentire bisogna alzare il volume, e quando il volume è troppo alto non si capisce più nulla.


CHE BOTTA!!!!




MUSICA PER IL NUOVO POPOLO